I veleni alimentari e i rimedi. Le sostanze raffinate, gli additivi, i coloranti, gli edulcoranti e i prodotti geneticamente modificati che l’industria alimentare ci propina, si sono dimostrati nel tempo estremamente dannosi per il nostro corpo e la nostra salute. Seguono cibi ormonati, dubbie composizioni e provenienze (il lato oscuro di carne e soya), alterazioni chimiche e intolleranze (soggettive) ad alcune categorie alimentari, come ad esempio per i latticini. iNutirionPlan™ desidera prenderti per mano e accompagnarti verso la strada del rimedio e del buon uso, eliminando o limitando dalla tua alimentazione tutto ciò che é considerato “veleno”.

L’immagine da noi rappresentata, identifica i primi 4 elementi che sarebbe opportuno limitare, o meglio ancora, eliminare dalla nostra dieta:

  1. IL SALE DA CUCINA: oltre ad un post recentemente pubblicato, (e che ti invitiamo a leggerlo se non l’hai ancora fatto), la principale causa per il quale il sale da cucina crea spiacevoli conseguenze è legato al suo processo di raffinazione, che lo porta ad essere trattato con prodotti chimici, a discapito delle sue componenti minerali (quasi inesistenti) e con uno smisurato contenuto di cloruro di sodio, l’elemento killer per la salute e le conseguenze estetiche del nostro corpo. Infatti, l’aumento della pressione arteriosa è stato riconosciuto come il principale effetto indesiderato associato ad un elevato consumo di sodio. A sua volta, un’elevata pressione sanguigna è stata direttamente correlata all’insorgenza di malattie cardiovascolari e renali, le quali costituiscono le principali cause di morbilità e mortalità in Europa. Sono diversi i sostituti che hanno un alto contenuto minerale, un basso contenuto di sodio e un aggiunta ponderale di iodio, elemento indispensabile per la regolazione della tiroide e della sfera ormonale. I RIMEDI > Le prime soluzioni possono essere del sale iposodico-iodato o del sale integrale, oppure potrai rifugiarti in sali molto preziosi per le loro proprietà, come il  sale rosa dell’himalaya e il sale celtico (fai comunque attenzione alle loro composizioni e provenienze, potrebbero non essere autentici, come tante cose che oggi acquistiamo per integrali o biologiche); di qualsiasi forma di sale si parli, fanne comunque un uso molto parsimonioso (non più di 3-4 gr al giorno), tenendo conto che, in tanti alimenti che acquistiamo, il contenuto di sale è già presente.
  2. LO ZUCCHERO RAFFINATO: viene trattato con sostanze chimiche e non è un alimento facile da assimilare. In media ne consumiamo 24 kg all’anno anche se le alternative non mancano. Per essere così bianco, lo zucchero subisce numerosi trattamenti: viene depurato con latte di calcio (provocando così la perdita di enzimi e sali); per eliminare la calce in eccesso e per schiarirlo viene trattato chimicamente con CO2 e con acido solforoso; viene poi filtrato e decolorato con carbone animale (che, dotato di forte potere decolorante e assorbente, si ottiene dalla calcinazione di residui animali come ossa o sangue); e, per essere sbiancato del tutto, trattato con coloranti spesso derivati dal catrame (sì, quello petrolifero) potenzialmente cancerogeni. Per essere assimilato, il saccarosio prende direttamente dal nostro corpo vitamine e sali minerali, come ad esempio il calcio. Per questo motivo, lo zucchero bianco raffinato è una sostanza che crea una forte acidificazione del sangue, costringendo il nostro organismo ad attingere alle proprie riserve di sali minerali per mantenere il Ph ad un livello accettabile. Le conseguenze di ciò sono varie, e possono portare dall’indebolimento delle ossa alla carie dentaria, dall’artrosi all’osteoporosi. Il nostro corpo, privato così di utili sostanze minerali, si ribella manifestando una serie di sintomi che ci penalizzano anche dal punto di vista meramente estetico: caduta dei capelli, formazione di cuscinetti adiposi, cellulite e ritenzione idrica sono solo alcuni degli effetti indesiderati provocati da una dieta troppo zuccherina. E che dire della vera e propria dipendenza che questa “polvere bianca” riesce a provocare? Conosciamo tutti gli effetti dei picchi di glicemia nel nostro sangue, provocati dal rapido assorbimento dell’amato zucchero. Il problema è che questi interessano anche il nostro pancreas, che per fronteggiare questi sbalzi immette insulina nel sangue rischiando in alcuni casi di portare a crisi ipoglicemiche. Da non dimenticare inoltre che lo zucchero, insieme agli alcolici, è tra i primi killer delle vitamine del gruppo B presenti nel nostro organismo, e può portare a gravi malattie metaboliche, prima su tutte il diabete. Anche i dolcificanti artificiali sarebbero da allontanare, ci sarebbe da dire tanto anche su questa categoria; lo zucchero di canna invece, sempre che non appartenga alla famiglia dei “fake”, dove di canna, hanno solo la doratura dello zucchero bianco raffinato e scaldato, è uno zucchero decisamente più salutare, ma il suo impatto glicemico resta comunque molto alto. I RIMEDI > I migliori sostituti sono il Miele (anche se non sempre adatto alla dolcificazione), la Stevia (assicurarsi che sia pura), l’Eritrolo, lo Xilitolo e lo Sciroppo di Yacon.
  3. LA FARINA 00: si ottiene attraverso la macinazione industriale del chicco di grano, che comporta l’eliminazione del germe (ovvero il cuore nutritivo del chicco, che contiene aminoacidi, acidi grassi, sali minerali, vitamine del gruppo B e vitamine E) e della crusca (la parte più esterna, particolarmente ricca di fibre). Tutto questo porta a un impoverimento della materia prima: da questa macinazione si ottiene infatti una farina raffinata, che si mantiene a lungo, ma risulta terribilmente depauperata e ricchissima di zuccheri. La farina bianca, così come tutti i prodotti raffinati, causa un aumento della glicemia e, di conseguenza, un incremento dell’insulina, portando col tempo ad un maggior accumulo di grassi depositati, e al conseguente indebolimento del nostro organismo, che diventa maggiormente esposto ad ogni tipo di malattie, quindi anche ai tumori. I RIMEDI > I migliori sostituti che ci consigliamo di indicarti sono la  farina di frumento integrale, la farina di farro integrale, la farina d’orzo integrale, la farina di segale integrale, la farina di quinoa.
  4. IL LATTE: fin dalla prima infanzia ci è stato raccontato che niente è più salutare di un bel bicchierone di latte la mattina, che i latticini sono alimenti totalmente sani, e che il loro alto contenuto di calcio aiuta a rafforzare le ossa e a prevenire problemi come l’osteoporosi. Basta sfogliare la letteratura scientifica degli ultimi 20 anni, per scoprire che non è così. Quanti animali si nutrono di latte dopo lo svezzamento, in età adulta? E quanti anche da cuccioli si nutrono istintivamente di latte di altri animali? Solamente l’uomo! Inoltre una produzione intensiva di latte porta a grandi problematiche: quello commerciale infatti (non di malga per intenderci), è ricco di ormoni dello stress (le mucche non pascolano libere e non mangiano erba) e di ormoni e antibiotici aggiunti dall’uomo per aumentare sempre più la produzione (e per non far morire la bestia troppo in fretta). In conclusione, possiamo confermare che il latte, in dosi eccessive, non previene affatto l’osteoporosi per i suoi elevati contenuti di calcio, ma potrebbe addirittura aumentarla. È un alimento ricco di colesterolo e acidi grassi, e aumenta il rischio di diabete di tipo 1.  Inoltre non dimentichiamo che almeno il 10% della popolazione risulta intollerante al latte e ai latticini in genere. I RIMEDI > Ora, come la nostra immagine rappresenta, una “X” sta ad indicare che al latte non esiste un vero e proprio sostituto, in quanto tutte le altre bevande sotto forma di latte non hanno proprietà analoghe. L’unico che potrebbe avvicinarsi in termini di valori proteici è il latte di soia, ma purtroppo, il 70% della Soia nel mondo è pesantemente trattata. In sostanza, nell’ordine di un dessert, come ad esempio uno yogurt di soya (che subisce comunque un processo di fermentazione) un paio di volte la settimana, o di un caffè espresso mattutino, macchiato con latte di soya, siamo ancora dentro i termini consentiti. Come in tutte le cose l’abuso porta a danni, la giusta varietà e l’utilizzo ponderale di qualsiasi alimento (compresi tutti i gli elementi sopracitati), non reca alcuna spiacevole conseguenza. Ritornando sulla categoria al quale appartiene il latte, lo yogurt bianco, fresco e magro, e possibilmente di origine biologica, può essere un lontano sostituto, perlomeno nelle sue proprietà. Questo grazie al suo procedimento (miscelazione, omogeneizzazione, trattamento termico, inoculazione della coltura e fermentazione), che lo rende sano e dalle grandi proprietà, allontanandolo addirittura dalla categoria dei cibi acidificanti.

Presto, vi parleremo anche di tutte quelle sostanze che allungano la durata e la conservazione dei cibi industriali, in quanto, esistono tutta una serie di conservanti e agenti sintetici per ritardare e inibire, appunto, la crescita di funghi e muffe. Quest’ultime, vi torneranno piuttosto utili per acquistare in modo consapevole, scoprendo così quali sono le diciture nelle etichette dal quale stare, per quanto possibile, alla larga.

CAMBIA. ADESSO PUOI.
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