Un ambiente troppo acido ostacola il corretto funzionamento dell’organismo, generando malassorbimento intestinale, cattiva digestione e sovraccarico degli organi, responsabili di dover eliminare tutta l’acidità che il nostro corpo ha in eccesso; senza sottovalutare che elevati livelli di acidità protratti nel tempo, stimolano la proliferazione e il nutrimento stesso delle cellule tumorali. Iniziamo dunque a distinguere i cibi acidi da quelli alcalini (o basici), per far sì che tutto funzioni adeguatamente, non solo sul quotidiano, ma per una prevenzione che ci allunghi la vita e ci allontani da spiacevoli malattie. Ogni forma di carboidrato complesso, come tutte le proteine animali, e in parte, quelle vegetali, appartengono alla categoria acidificante. Ecco perché regimi di tipo iperproteico (spesso utilizzate per dimagrire) rispecchiano il detto “tutto fumo e niente arrosto”, in quanto funzionerebbero solo fino a quando il corpo sarà in grado di sostenere tale forzatura; conseguentemente, si innescherebbero tutta una serie di effetti indesiderati che al contrario ostacolerebbero il dimagrimento. Dunque, l’eccesso di acidità, associato all’abbandono di importanti componenti nutritive essenziali,  riporterebbe successivamente alle proprie abitudini alimentari, riacquistando i chili appena smaltiti, e spesso, con gli interessi. Segue un’altra considerazione, riguardante le reazioni biochimiche degli abbinamenti; la miglior formula per associare cibo in modo funzionale ed intelligente, è quella di accostare sempre un cibo acido con uno basico (Es. Petto di pollo e Radicchio rosso). Ecco che, utilizzare frutta, verdura (soprattutto acidula, perché piú alcalinizzante) e bevande dalle grandi proprietà, come ad esempio il tè verde, potranno attivamente contribuire a mantenere inalterato il fisiologico equilibrio acido-base del nostro corpo.

Ora vediamo quali sono i cibi alcalinizzanti:
> Verdura (principalmente cruda);
> Frutta acidula (se non associata a carboidrati complessi);
> Frutta dolce (possibilmente cruda e non frullata);
> Yogurt magro fresco (possibilmente biologico);
> Miele;
> Fibre solubili ed insolubili;
> Mandorle (unica appartenente alla categoria delle frutta secca ad essere alcalina);
> Melassa di canna da zucchero;
> Tè verde.

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